Napoli, 10 ottobre 2011 – Si fa sempre più forte la pressione della camorra nella gestione immobiliare fuorilegge a Soccavo. In questa parte della città è la criminalità organizzata a stabilire modalità e tempi di assegnazione di ogni spazio commerciabile. E così, dopo gli appartamenti, anche gli scantinati, i portici, i cortili, vengono letteralmente sottratti ai legittimi assegnatari e ceduti in affitto a famiglie provenienti da altre zone dell’hinterland e anche agli immigrati, disposti a pagare fino a trecento euro al mese per dei locali senza aria e senza luce ricavati nei sottoscala. Il fenomeno venne denunciato già nel 2009, quando il segretario regionale della Cgil-Casa raccontò di famiglie residenti che rinunciavano ad andare in vacanza per il terrore di trovare al rientro la casa occupata. All’epoca vennero contati circa 700 scantinati abusivi nel solo rione Traiano, entrati nel mirino della camorra per essere affittati da nuclei provenienti da Scampia, Secondigliano e Casalnuovo. Si parlò anche della possibilità di disegnare, con queste migrazioni, una nuova mappa criminale con nuove alleanze. La situazione fu definita gravissima ma a distanza di due anni è ancora la camorra che decide chi può entrare in quegli scantinati, stabilendone gli assegnatari. Scantinati che poi in molti casi vengono trasformati in centrali di spaccio. Oggi un approfondito dossier sarà consegnato al Comune di Napoli dal comitato civico per la legalità nella nona municipalità. Un sodalizio nato nel 2007 per contrastare l’influenza della criminalità nelle zone di Soccavo e Pianura e anche per documentare la vita impossibile della gente normale assediata dai clan. Tra le tante storie che vengono raccontate c’è quella di una coppia di anziani che viveva in via Agrippa e che si era allontanata per quattro mesi per raggiungere una figlia in Lombardia. Al ritorno hanno trovato l’abitazione occupata, la serratura cambiata e i loro mobili per strada.
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